– Sondaggio internazionale Savilss e HomeAway –
Il mercato internazionale delle seconde case è cambiato in maniera significativa nel corso degli ultimi dieci anni: gli acquirenti privilegiano il reddito derivante dalla locazione rispetto al fatto di acquistare un immobile da destinare esclusivamente per uso proprio.
Questo è quanto emerge da uno studio condotto da Savills, fornitore globale di servizi immobiliari, e HomeAway esperto globale dell’affitto di case vacanza.
Se ancora nel 2000, solo il 14% delle seconde case veniva acquistato per essere messo in affitto, oggi più di due terzi dei proprietari affittano le loro seconde case per almeno una parte dell’anno, al fine di coprire parzialmente o totalmente i costi di gestione e più di un terzo acquista una casa appositamente con lo scopo di affittarla. Non solo gli acquirenti sono molto più consapevoli del potenziale di guadagno, ma anche il profilo della domanda è cambiato. Il mercato online degli affitti ad uso turistico ha reso molto più facile per i proprietari affittare le loro proprietà e ha favorito la nascita di un mercato al di là della domanda turistica tradizionale.
Nel corso degli ultimi 10 anni, il turismo online è cambiato considerevolmente. “La possibilità di stare in una casa vacanza si è evoluta, trasformandosi da modo alternativo di viaggiare a soluzione preferita per soggiornare durante la vacanza” commenta Gualberto Scaletta, Country Manager Italia HomeAway. Quest’anno l’Italia trae beneficio di una crescita del 13% degli arrivi internazionali rispetto allo scorso anno.
“Con l’aumento della loro popolarità, gli affitti a breve termine non solo attraggono maggiormente ma soprattutto in maniera più significativa una nuova categoria di giovani viaggiatori o millennial.”
La rapida espansione di piattaforme per l’affitto di case vacanza online, apre il mercato a nuovi target e rende molto più facile per i proprietari fare in modo che i loro immobili siano redditizi. Quello degli affitti brevi è uno dei trend più forti del momento sul mercato immobiliare. Dietro il boom c’è internet, che facilita l’incontro tra domanda e offerta in un modo impensabile fino a pochi anni fa, unito all’aumento di abitazioni sfitte, inutilizzate o in vendita. Il portale Airbnb, ad esempio, ha visto crescere gli annunci pubblicat, dagli 8.126 del 2011 ai 354mila dell’anno scorso; ancora più importante il trend di crescita rispetto al 2016: +53,9% su base annua.
Secondo l’Istat nel periodo 2010-16 gli arrivi nelle strutture alberghiere sono cresciuti del 13,7%, mentre in quelle extra-alberghiere l’aumento è stato del 37,3 per cento. E anche se in quest’ultima categoria sono compresi tra l’altro case vacanze, bed and breakfast e campeggi, la tendenza è evidente.
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